Fin da quando è stata inaugurata, nel lontano 1800, la Casa Bianca è sempre stata soggetta di allarmi che non solo hanno fatto dispiegare un numero impressionante di agenti, ma che in più di un’occasione hanno anche costretto i vari presidenti a barricarsi tra le sue mura.
Se da una parte alcuni sono giustificati, come ad esempio l’allarme alla Casa Bianca scoppiato il 27 marzo 2017 quando venne recapitato un pacco sospetto, altri invece sono talmente incredibili che gli stessi americani sono arrivati a mettere in discussione l’efficienza del servizio di sicurezza.
È il caso di un episodio accaduto il 13 aprile 2015: un bambino di 4 anni superò incautamente la cancellata della casa dell’uomo più protetto del mondo, facendo scattare subito gli agenti del Secret Service.
Un fatto analogo era successo nel 2014 quando un altro bambino aveva scatenato il caos nell’edificio in quanto era riuscito ad attraversare le barriere di protezione.
Oltre a questi due però, ci sono stati altri casi di inefficienza davvero clamorosi e che hanno messo in pericolo la vita dei presidenti degli Stati Uniti.
Tra questi il peggiore, che costò anche il posto a Julia Pearson, la prima direttrice del Secret Service, è sicuramente quello che accadde il 19 settembre 2014.
Un uomo, armato di coltello, riuscì non solo ad eludere la sorveglianza degli agenti, ma anche ad entrare fin dentro le mura della Casa Bianca, superando tutti gli allarmi silenziati e arrivando fin dentro la Central Hall.
Fortunatamente però, poco prima che riuscisse a raggiungere Obama, il presidente americano di allora, il killer venne fermato, per puro caso, da una guardia di servizio che stava passando in quel momento nella East Room e che aveva notato il suo atteggiamento sospetto.
Un altro incredibile episodio di lockdown accadde appena due anni dopo, nel 2016, quando il 27 aprile un uomo, dopo essersi avvicinato all’abitazione più famosa del mondo, lanciò dei giornali e un cellulare al di là del perimetro delimitato dai cancelli.
L’allarme alla Casa Bianca era già scattato il 26 aprile, ma il rigido protocollo di sicurezza, che prevedeva anche la segregazione del Presidente, entrò in funzione soltanto ventiquattro ore dopo.
Se pensate però che gli agenti preposti alla sicurezza alla dimora del presidente degli Stati Uniti siano più efficienti fuori, vi ricrederete dopo aver letto quest’altro episodio incredibile, accaduto in Colombia nel 2012.
Tredici agenti vennero pizzicati a Cartagena, ubriachi, mentre si trovavano in compagnia di alcune prostitute. Il presidente? Era in missione nello stesso posto, ma senza una scorta adeguata.