In qualunque sistema per la videosorveglianza, i dispositivi più importanti sono rappresentati dalle telecamere: queste ultime, infatti, sono gli occhi di tutto l’impianto, in quanto hanno il compito di riprendere le immagini che verranno successivamente trasmesse al videoregistratore per essere memorizzate e visualizzate in base alle esigenze dell’utente. Le telecamere che si possono montare all’interno dell’impianto per la videosorveglianza vengono proposte in commercio sotto forma di diversi modelli, ognuno dei quali possiede differenti funzioni e caratteristiche: esistono infatti alcune telecamere in grado di zoomare per riprendere immagini fino a catturare i più piccoli dettagli; ve ne sono altre in grado perfino di riprendere e di individuare i numeri di targa dei veicoli, e la gran parte di esse sono in grado di riprendere senza alcuna problematica o difficoltà in situazioni in cui la luce scarseggia o è addirittura assente.
Uno degli aspetti fondamentali delle telecamere di videosorveglianza è rappresentato dalla risoluzione, il cui livello può variare in base al tipo di telecamera. Vediamo ora insieme il motivo per cui le telecamere in bianco e nero ottengono un grado di risoluzione più alto rispetto alle telecamere a colori. Il segreto dell’elevata risoluzione delle telecamere in bianco e nero riguarda ciò che si può identificare come la vera e propria forza motrice della telecamera stessa, ovvero il suo sensore CCD: quest’ultimo ha il compito di ricevere la luce che proviene dall’ambiente esterno, per poi tradurla in corrente elettrica che a sua volta genera le immagini che si vedono sul monitor.
Per poter catturare il colore in qualsiasi immagine, il sensore CCD utilizza una griglia filtrata caratterizzata da minuscoli pixel rossi, blu e verdi: tali pixel formano una zona quadrata su tutta la grandezza della griglia, che consente di garantire una corretta miscela dei colori che vengono captati dall’esterno. Per raggiungere questa giusta miscela dei colori, il sensore che deve rilevare un’immagine che non sia in bianco e nero, deve usare quattro aree pixel, ovvero una rossa, una blu e due verdi, mentre invece per rilavare un’immagine in bianco e nero ha bisogno di avere informazioni da un unico pixel.
Pertanto, a parità di area del sensore, si può intuire bene come il sensore a colori avrà un’unica informazione per pixel, mentre il sensore in bianco e nero ne avrà perfino quattro; si otterrà così un rapporto di quattro a uno che consente di capire come la risoluzione in bianco e nero sarà in ogni caso più elevata rispetto a quella a colori. Come specificato sopra, l’aspetto risoluzione occupa un ruolo di fondamentale importanza all’interno di un sistema di videosorveglianza; è ovvio che in questo contesto tutto dipende dalle specifiche esigenze dell’utente. Se ciò che desideriamo è unicamente un impianto in grado di fare da deterrente nei confronti dei ladri ed in grado di registrare anche a basse risoluzioni, potremo tranquillamente dotarci di tradizionali dispositivi “Entry level”, mentre nel caso di maggiori esigenze e necessità anche in termini di risoluzione e di altri fattori, potremo allargare gli orizzonti puntando su qualcosa di più innovativo.
Qual è in linea di massima il costo di queste telecamere in bianco e nero?
se il sensore CCD non riceve luce sufficiente dall’esterno, come fa a tradurla in corrente che genera le immagini sul monitor? serve per caso un illuminatore da integrare?