I sensori di antifurto, denominati anche rilevatori, rappresentano i veri e propri occhi di un impianto di sicurezza, pertanto non devo affatto mancare in qualunque sistema di antifurto. Il loro compito più importante è quello di rilevare l’eventuale presenza anomala all’interno dell’ambiente che monitorano, ad esempio le camere di una abitazione, un ufficio, un garage, una azienda, un locale commerciale e così via. I sensori di antifurto sono in grado di captare il movimento del corpo di un essere umano all’interno di una zona e di trasmettere, in seguito, una segnalazione alla centrale di antifurto, la quale a sua volta farà partire l’allarme. È fondamentale, quindi, scegliere i sensori adatti alle proprie specifiche necessità di sicurezza, installarli nel modo giusto ed occuparsi della loro manutenzione con continuità, in quanto, in caso contrario, non funzioneranno come previsto. In commercio, le principali tipologie di sensori di antifurto sono le seguenti: PIR (Passive Infrared), a microonde, a doppia tecnologia e interrati.
I sensori di antifurto PIR sono senza dubbio i più venduti oltre che i più accessibili a livello economico; attraverso questi dispositivi, la rilevazione si realizza rilevando la variazione di temperatura nella zona controllata, pertanto si sconsiglia di installarli in prossimità di camini, di stufe o di caloriferi di vario genere.
I rilevatori PIR si possono montare da soli o a coppia; quando si tratta di protezione perimetrale di terrazzi, cortili e aperture varie, risulta preferibile l’installazione doppia. I costi partono dai 30/40 euro sino ad arrivare ai 200 euro per i sensori da esterno, in quanto sono resistenti alle intemperie, alle condizioni atmosferiche e possiedono anche dei meccanismi di anti-sabotaggio.
Il funzionamento dei sensori di antifurto che utilizzano le microonde, si basa sul calcolo dell’energia utile per saturare la zona sottoposta a sorveglianza. Nel momento in cui si verifica un’effrazione, l’energia per controllare l’ambiente muta, e il sensore trasmette una segnalazione alla centrale per far scattare l’allarme. Si tratta di sensori molto economici, ma frequentemente risultano vulnerabili ai falsi allarmi.
I sensori di antifurto che sfruttano la doppia tecnologia rappresentano certamente i più sicuri, poiché utilizzano, in modo combinato, sia la tecnologia a raggi infrarossi, sia quella specifica delle microonde. Pertanto, la segnalazione d’allarme verrà inviata alla centrale soltanto se i due tipi di tecnologia rilevano una irregolarità.
I sensori interrati vengono usati in circostanze specifiche, come ad esempio nelle stazioni militari oppure all’interno delle grandi aziende, poiché il loro costo è alto e l’installazione difficile da effettuare.
Tutti gli elementi di cui vi abbiamo parlato si possono trovare in commercio sia nella versione filare (via cavo) che in quella wireless (senza fili); inoltre si può richiedere anche la funzione denominata “Pet immune”, molto utile, se non indispensabile, quando nell’abitazione ci sono piccoli animali d’affezione: Grazie a questa funzione, si potrà evitare di far scattare inutilmente l’allarme al passaggio di cani, gatti o uccelli. Ovviamente, in questo vasto panorama, la scelta del giusto sensore di antifurto deve essere valutata di volta in volta, ed effettuata a seconda delle specifiche esigenze e del budget a disposizione.