I sensori costituiscono i veri occhi di un sistema di antifurto, per questo il loro impiego risulta fondamentale per il buon funzionamento di un impianto di sicurezza. Tali dispositivi sono in grado di rilevare l’eventuale presenza di ospiti indesiderati all’interno dell’ambiente in cui vengono installati, che può essere una casa, un negozio, un ufficio, un garage, un’azienda, un’attività commerciale ecc. In tale contesto, uno dei principali quesiti che si pone una persona che possiede uno o più animali domestici, è se l’installazione di un impianto di antifurto possa risultare incompatibile con la presenza in casa degli amici a quattro zampe. Nella maggior parte dei casi, infatti, le perplessità più frequenti riguardano l’eventualità di avere a che fare con l’odioso fenomeno dei falsi allarmi causati dal movimento di cani o di gatti nelle aree dell’edificio monitorate dai sensori di antifurto. A questo punto la domanda sorge spontanea: si possono installare i sistemi d’allarme in casa mentre gli animali d’affezione vivono e si muovono liberamente all’interno?
La risposta è si, certo! Vediamo insieme degli esempi e le relative soluzioni: quando si tratta di animali di piccola taglia, ossia fino ai 30 Kg, l’ideale sarebbe realizzare un ambiente a loro dedicato: quest’ultimo può essere posto sotto monitoraggio grazie all’installazione di contatti magnetici, senza montare anche i sensori di movimento volumetrici; in questo modo l’animale potrà muoversi liberamente nel luogo designato. Ovviamente tale ipotesi è realizzabile se all’interno dell’abitazione vi è una o più camere in cui le finestre non presuppongono l’accesso dall’esterno: per questo può bastare un contatto magnetico che segnala l’eventuale apertura indesiderata del serramento. In caso contrario, quando non si può eseguire questo tipo di situazione, si può comunque tentare di realizzare un’area che rispetti le caratteristiche sopra descritte. Pensiamo ad una camera priva di oggetti valori che comunica con il corridoio monitorato dal sensore volumetrico: in tal caso si potrà dedicare questa stanza alla presenza del nostro animale, dotandola comunque di contatti magnetici sulle finestre.
Infine, se anche questa idea non dovesse essere attuabile, non resta che installare i sensori di antifurto chiamati PET Immune: parliamo di rilevatori “immuni” agli animali domestici, ciò vuol dire che sono in grado di riconoscere la presenza di animali di piccola taglia differenziandola da quella, sicuramente più imponente, di una persona (il tutto avviene grazie ad una determinata taratura). Questo tipo di tecnologia basa il suo funzionamento sulla misurazione del movimento di un corpo tramite dei parametri che si rifanno alla massa corporea. Ad esempio, se un cane pesa meno di 30 chili, il sensore rileva una massa corporea che non presuppone una segnalazione allarmante, e quindi non genera il falso allarme. Ovviamente il corretto posizionamento del sensore PET immune è fondamentale per raggiungere lo scopo di proteggere al meglio la struttura e di evitare i fastidiosi falsi allarmi: in tutto ciò si può decidere di dotare tutta la casa di sensori o di destinarli solo ad alcune camere, ovvero quelle dove solitamente gironzolano gli animali domestici, evitando così di acquistare un numero eccessivo di sensori.